Uno studio in nero (Italian Edition) by Ellery Queen

autore:Ellery Queen [Queen, Ellery]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00U37GBYO
editore: Mondadori
pubblicato: 2015-03-03T00:00:00+00:00

Capitolo settimo

IL NORCINO

— Vedete, Watson, dato che voi avevate occhi solo per me, in quella taverna, non vi siete accorto che Joseph Beck è uscito non appena la ragazza ha manifestato l'intenzione di andarsene. La curiosità ha spinto fuori anche me.

Mi rendevo penosamente conto che il colpevole ero io, e non lui, ma Holmes non volle rigirare il coltello nella piaga rinfacciandomelo. Allora ammisi che mi ero comportato con estrema balordaggine, ma lui non mi permise di autoaccusarmi e scosse il capo con ostinazione.

— No, è stata la mia stupidità che ha permesso al mostro di scivolarmi tra le dita, non la vostra!

A capo chino, Holmes ripensò quanto era accaduto, poi si mise ii raccontarmelo con ordine.

— Quando sono uscito dalla taverna, la ragazza camminava davanti a me, ma Beck non si vedeva. Mi sono detto che forse aveva preso un’altra direzione, ma poteva anche darsi che si fosse accucciato in qualche androne scuro nei dintorni. Ho scelto questa seconda possibilità. Ho seguito quella figliola sino all’angolo e ho udito un suono di passi che si avvicinava alle mie spalle. Ho dato una rapida occhiata e ho intravisto la figura di un uomo avviluppato in un mantello. Anche Beck aveva il mantello, e poiché la sua figura, in distanza, non è molto dissimile dalla vostra, io non ho pensato neppure per un momento che si trattasse di voi. Ero sicurissimo che fosse il nostro rigattiere! Allora mi sono nascosto anch’io e vi ho lasciato passare. Poi ho sentito le grida, e mi sono convinto più che mai di aver colto lo Squartatore in flagrante. Vi ho raggiunto con un balzo, vi ho abbattuto, e poi ho scoperto che avevo commesso un errore imperdonabile.

Avevamo appena terminato di sorbire il nostro tè del mattino, e Holmes passeggiava per la stanza avanti e indietro, alquanto furioso. Lo seguivo con gli occhi e mi sentivo mortificato e infelice. Avrei voluto possedere il dono della magia per cancellare quell’evento doloroso, e non solo per amore di Polly. Mi stava a cuore anche la tranquillità del mio amico.

— E così — continuò Holmes con una sorta di ruggito — mentre noi due stavamo lì a lottare e a commentare le nostre reciproche cantonate, lo Squartatore ha avuto il tempo di agire. La faccia tosta di quell’individuo, Watson! L’arroganza che ha dimostrato, il disprezzo del pericolo, la sicurezza di sé! Questo mostro riesce a perpetrare i suoi crimini orrendi con una rapidità e una furbizia diabolica! Statemi a sentire, Watson: mi gioco la vita pur di catturarlo! Fosse la mia ultima azione su questa terra, vi giuro che lo prenderò!

— Si direbbe dunque — dissi, tanto per distogliere un attimo i suoi pensieri dal mostro — che Joseph Beck non è colpevole, almeno del delitto di stanotte. Lo avete esonerato dai sospetti?

— Sì. Beck infatti non avrebbe fatto in tempo a raggiungere la sua casa, ripulirsi dal sangue, svestirsi e infilare la camicia e la berretta da notte. Gli siamo arrivati addosso troppo presto, capite? — Holmes

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